Oggi il Reiki viene praticato prevalentemente in posizione sdraiata. Cioè la persona trattata deve stare in posizione distesa sopra un lettino da massaggi o meglio, su un materassino per terra o un tappeto. Originariamente però, i trattamenti Reiki venivano svolti da seduti.
Il cliente quindi stava su una sedia, completamente vestito, e doveva solo rilassarsi avendo cura di mantenere le piante dei piedi ben poggiate a terra e la schiena completamente dritta.
Questo trattamento oggi viene eseguito solo qualora la persona abbia problemi a distendersi e rilassarsi oppure, per effettuare un trattamento veloce.
Come praticare Reiki da seduti
Schiena dritta e gambe leggermente divaricate, con entrambi i piedi che poggiano perfettamente al pavimento. Le braccia devono star stese lungo il corpo o poggiate leggermente sulle gambe (posizioni cambiabili ovviamente, non è chiesta l’assoluta immobilità per la durata del trattamento.
Ogni posizione deve essere trattata per alcuni minuti. In media sono 3. Ci possono essere sempre dei punti in cui è richiesta una maggior energia ed è l’operatore reiki ad accorgersene in modo del tutto istintivo. Dovrà poi infine essere trattata l’eventuale zona lesa, qualora la persona stia soffrendo di un qualche dolore in particolare.
- Si parte dalla nuca, con una mano sulla fronte e una parallela dietro il capo.
- Si passa poi alle tempie
- Si torna a posizionare una mano sulla nuca mentre l’altra va sulla corona (all’altezza del settimo chakra)
- Ci spostiamo dalla testa per andare alle spalle
- L’attenzione del terapista va adesso alle mani, che vanno trattate
- Ci spostiamo adesso per trattare lo stomaco
- Ci muoviamo verso fianchi e schiena per trattare i reni
- Passiamo alle ginocchia
- Poi alla pianta dei piedi
- Infine l’attenzione si concentra esclusivamente sulla parte lesa, qui il trattamento dura alcuni minuti di più.